Leone osservava da vicino lo zio tappezzerie mentre era a lavoro, iniziando a “rubare con l’occhio” i segreti dell’artigiano. Quelle giornate passate a guardare le mani sapienti dello zio fecero scoccare la passione per quel mestiere, oggi sempre meno praticato dai giovani. E giovane era anche Leone quando a 15 anni iniziò ad apprendere le tecniche del taglio, del montaggio, della cucitura e prendere confidenza con tessuti, pelli e vari materiali di rivestimento.
La passione…
Poi per qualche anno si dedicò ad altro, perché la famiglia aveva aperto, a Follina, un autolavaggio, oggi ancora attivo. Diede una mano ai familiari ad avviare l’attività, lavorando per 5 anni e contribuendo a far partire l’autolavaggio. Era però arrivato il momento di tornare a fare quello che la sua vocazione gli chiedeva: aprì la sua tappezzeria, iniziando – come detto – da un garage. Era il 18 ottobre 1995. 23 anni dopo Leone si trova, grazie al suo impegno, a dirigere un’azienda che conta ben 27 dipendenti.
L’ultimo ampliamento della sua azienda risale a due anni fa: “Abbiamo raddoppiato la superficie del nostro capannone” ricorda il fondatore, che tre anni fa ha festeggiato i primi vent’anni della tappezzeria. L’azienda produce imbottiti come divani, letti, poltrone pouf, sedie: tutto su misura e personalizzabile. Ma offre anche arredamento Contract per attività commerciali, strutture residenziali e alberghiere, o il restauro di vecchi mobili imbottiti o tappezzati che vogliono trovare nuova vita.
Il progetto…
“La nostra lavorazione è completamente manuale – spiega Leone-, lavoriamo con grandi marchi del design e dell’architettura, che richiedono la perfezione e la rinomata artigianalità italiana”. L’azienda ora ha scelto di proiettarsi anche sulla vendita diretta ai privati e recentemente ha registrato il proprio marchio: “Divani Leone”, che verrà lanciato alla Fiera di Longarone Arredamont, perfetto trampolino di lancio per le sue nuove creazioni.
L’azienda ha ideato i primi due modelli per il nuovo marchio, due composizioni di divani pronte a essere lanciate sul mercato. Tutto made in Italy, o meglio – se si preferisce – made in Follina: per non dimenticare che tutto è partito da lì, da quel piccolo garage.